Dopo che si è conseguita una serie di Brevetti ricreativi che hanno portato ad un buon livello di addestramento, come ad esempio un PADI Deep, completo di specialità Nitrox, può sorgere una domanda: perchè proseguire con un corso di Subacquea Tecnica?
La risposta non è una frase, ma una serie di ragionamenti che provo a riportare di seguito.
Prima di spiegare cos’è un corso di subacquea tecnica è molto importante dire qual è il valore aggiunto di un corso di subacquea tecnica: accrescere la propria conoscenza subacquea e fornire un addestramento, sia teorico sia pratico, specifico e decisamente superiore a quello offerto dalla subacquea ricreativa per comportamenti ed “approccio mentale” alle immersioni già a partire dai primissimi 3 metri dalla superficie.”
Dopo aver conseguito l’opportuno addestramento si aprono innumerevoli opportunità: non ci saranno più differenze tra immersioni tecniche e ricreative perchè tutte saranno viste sempre e solo come “immersioni” e questo permetterà di raggiungere livelli di sicurezza e tempi di fondo impensabili in una immersione “ricreativa”, in più ci sarà l’opportunità di effettuare immersioni con l’uso di diverse miscele per gestire la fuoriuscita dall’immersione, o decompressione con EAN, ossigeno o miscela ternaria arricchita, e altro ancora proseguendo con l’addestramento.
Non c’è cosa più bella che fare lunghe immersioni, non necessariamente profonde, godendosi fantastici fondali o superbi relitti ed il fascino del blu, ma anche un’immersione a bassa profondità con tempi di fondo lunghi nasconde insidie: con il supporto dell’addestramento e l’affidabilità di una dettagliata pianificazione eseguita ancor prima di vedere l’acqua, si potrà essere consapevoli e sicuri.
Un esempio?
Immaginate di aver conseguito il primo brevetto del percorso TecRec, il TEC40, con esso si ha la possibilità di fare un’immersione utilizzando un monobombola da 15l abbinato ad una bombola decompressiva da 6l sotto il braccio che vi consentono di avere ben 21l litri di capacità: come subacqueo ricreativo ho la possibiltà di utilizzare una bombola da 18l, non ha molto senso utilizzare bombole di maggiore capacità, contenenti per altro un solo gas: si diventa dei pesanti dirigibili! Pianificando di portare con se una leggera bombola decompressiva S40, si ha ben 3l di volume in più (circa 500 litri di gas!), senza neppure bagnare l’attrezzatura!
Con la crescita il programma di corsi DSAT/PADI TecRec fornisce realmente l’opportunità di immergersi il più a lungo possibile e, tramite addestramento e pratica, porta a conoscere, anticipare e gestire i fattori di rischio presenti nelle immersioni.
Un concetto fondamentale della subacquea è “scendere in profondità è relativamente semplice, risalire correttamente è ben altra cosa”.
Con lo spirito descritto si può dare il via al programma di corsi TEC DSAT che porteranno i subacquei a scoprire una delle più appaganti esperienze subacquee mai fatte.
Purtroppo, avvicinandosi alla subacquea tecnica senza un’adeguata conoscenza dell’argomento, l’errore comune è pensare che essa ha come solo obiettivo il raggiungimento di record a profondità proibitive dove i subacquei sono imbardati come “alberi di natale”, lenti e goffi come orsi mettendo a rischio la propria ed altrui vita: mi dispiace deludere chi immagina ciò, ma questa NON è la subacquea tecnica, questo è ciò che pensa chi non ha mai aperto un manuale o assistito ad una lezione o, peggio, chi prende posizione con arcaici pregiudizi.
Purtroppo ricordiamoci che anche nella subacquea “Il sonno della ragione genera mostri” , come dipingeva il Goya qualche secolo fà, e purtroppo oggi chi parla molto di subacquea tecnica in modo negativo, spesso non la conosce affatto perchè non ha mai provato a rispolverare un po’ umiltà e ripartire ad apprendere qualcosa in più.
Pochi subacquei ricreativi, istruttori compresi, sono consapevoli che il limite di 40m della subacquea ricreativa è la distanza lineare dalla superficie e non la profondità assoluta che si può raggiungere e che comunque anche un’immersione a 20m di profondità presenta rischi: questo non è un bene per la comunità subacquea.
Se dopo aver fatto un po’ di immersioni ricreative ci si ferma, si fa mente locale su cosa abbiamo visto e si riflette su ciò di cui siamo stati testimoni, potremo notare che sta crescendo un pericoloso “mal costume” nella comunità subacquea ricreativa: uscire fuori curva di sicurezza anche a profondità medie, già a partire dai 25/30m, e magari non sapere leggere le info che fornisce il computer, ignorare il principio della scorta di gas ed arrivare fino al termine della bombola pensando che poi qualcuno fornirà gas, oppure eseguire “puntatine” a profondità non del tutto “ricreative”, ovviamente ostentando sempre con orgoglio che la base delle proprie immersioni è la “sicurezza” o peggio ostentare con orgoglio il comportamento irresponsabile.
Ovviamente si spera che questo cattivo comportamento sia tenuto nella buona fede e fondato nella mancanza di cultura ed addestramento che non permette di capire a quali rischi ci si espone, ad esempio avviandosi alla fine della scorta di gas nella bombola, non essere consapevoli del proprio consumo, o accumulare un eccessivo di tempo di decompressione, argomenti ed esercitazioni non previsti nella didattica ricreativa che non si è in grado di gestire, se non improvvisando e sperando nella sorte.
Guardando bene nella maggior parte delle occasioni la parola “sicurezza” è quasi inflazionata ed inserita nei discorsi solo perché fornisce prestigio: nelle immersioni tecniche è usato il termine “addestramento” il quale richiede molta umiltà e dedizione per sviluppare capacità pratiche e teoriche che includono SOPRATTUTTO rafforzamento e consapevolezza dei principi di sicurezza.
Sperando che questa paginetta possa aver chiarito e sfatato un po’ di falsi miti sull’immersione TEC, devo ricordare che l’immersione tecnica non deve essere un obiettivo per tutti, non è per tutti e nessuno può farcela se non ci mette passione, umiltà, applicazione, motivazione, e determinazione: con questo approccio si possono raggiungere grandi obiettivi ed ampliare il nostro reale addestramento anche, e soprattutto, durante le successive immersioni “ricreative”.
L’umiltà sarà la caratteristica che dovrà contraddistinguere un buon subacqueo tecnico, perchè per raggiungere il risultato si dovrà imparare molto: la subacquea in generale è una disciplina complessa ed ampia e sempre in evoluzione, nessuno la conosce a fondo e nessuno può illudersi di conoscerla interamente. Si rifletta su coloro che pensano e agiscono con presunzione come se conoscessero davvero tutto per la loro esperienza, una persona presuntuosa con una mentalità chiusa non può apprendere.
Chi è interessato a ricevere maggiori informazioni e dettagli sui corsi, non esiti a contattarmi.
DSAT – Diving Science and Technology. DSAT è il ramo di addestramento tecnico di PADI, i materiali didattici per i corsi rispecchiano l’eccellenza di PADI e questi rappresentano alcuni dei migliori materiali didattici di addestramento alla subacquea tecnica disponibili sul mercato. I corsi DSAT TecRec forniscono le tecniche e procedure necessarie per potersi immergere oltre i limiti della subacquea ricreativa. Questi sono tra i più intensi, ma al tempo stesso esilaranti, corsi che puoi intraprendere.